Eʼ una mattina di fine novembre, la mia auto solca la valle verso il passo in un paesaggio di boschi, roccia, acqua ed un soffitto di nubi pesanti. Percorro questa strada da oltre ventʼanni, da quando, a diciotto anni, decisi di inscrivermi alla Facoltà di Architettura di Firenze. Perché scelsi di vivere a Firenze e perché scelgo sempre di ripartire da Faenza anche se, ogni volta, il cuore si stringe in una morsa di struggente abbandono?
Me lo chiedo ogni volta.
Oggi la meta è Faenza.

La distanza che separa queste due città sono esattamente 100 km. Prima le colline ad est di Firenze, morbide e punteggiate di olivi, solcate da muri, da strade strette e da cipressi, in lunghe file, verso lontane dimore.

Appennino tosco-romagnolo

Poi le montagne, aspre e solitarie, immensi boschi tagliati a vivo da spicchi di pareti rocciose, scheggiate in obliquo, come se fossero state lavorate da un marmista inesperto.
Terre di caprioli e cinghiali, di boscaioli e di castagneti.
Ed infine, lʼaperta campagna della Romagna che si apre, via via, tra falde di gessi e calanchi di argille.
Frutteti come giardini.
Le dolci ondulazioni si offrono fino alla pianura in un affidarsi fiducioso senza riserve.
Ecco, sono giunta alla terra delle mie radici.

Qui di seguito, alcune annotazioni che vi segnalo per soste “autunnali”, da riguardare anche sulla carta che ho disegnato.

  • Bar e ristorante Antica Salumeria a Pian di San Bartolo: ottimi panini con salumi scelti al banco.
  • Parco della Villa Demidoff a Pratolino: un grande parco mediceo che fonde il giardino
    rinascimentale alla campagna con una possente statua dellʼAppennino di Giambologna.
  • Forno a legna a Ronta, sulla strada principale, salendo, sulla sinistra.
  • Madonna dei Tre fiumi, unʼocchiata ai tre corsi dʼacqua che vanno a confluire.
  • Fontana di acqua sorgiva, sulla strada, a meno di 1 km dal passo.
  • Passo della Colla, il ristorante ospita i gruppi di motociclisti in sosta.. tempo permettendo.
  • Casaglia, una impressionante quinta di montagne e pascoli si apre allʼimprovviso.
  • Marradi, per rifornirsi di ottimi marroni e per provare il Camino, ristorante con buona cucina tradizionale.
  • La Pieve del Tho, una piccola chiesa in pietra dellʼVIII-X secolo, 1 km prima di Brisighella
  • Brisighella, per numerose attrattive: il piccolo centro storico, la Via degli Asini, un passaggio sopraelevato coperto, i Tre Colli ( la Torre dellʼOrologio, il Santuario del Monticino, la Rocca Manfrediana), il Museo Civico “Giuseppe Ugonia” dove sono conservati i bei disegni del pittore, il giardino delle Rimembranze con la scultura del
    “Fante che dorme” di Domenico Rambelli, il giardino di Ebe, dellʼartista giapponese Hidetoshi Nagasawa.
    Un ottimo ristorante è LʼInfinito di Maria Cortecchia, che fonde tradizione e fantasia. Per un gelato allo zabaione indimenticabile, la Gelateria Carletto allʼangolo, dietro il Parco delle Rimembranze, ed infine, lʼolio “Brisighello D.O.P., una vera eccellenza gastronomica.
  • La Cartiera, lungo la strada a pochi chilometri da Faenza per un piatto di cappelletti in brodo o di passatelli.