E’ iniziata la realizzazione di “Invisible lives”, parte del progetto “Silence”.

La conservazione fisica di un oggetto, di un frutto, di un’architettura, di un paesaggio è un atto di responsabilità e di rispetto verso di esso ed è un atto di amore verso le generazioni future.

La conservazione mentale è diversa. Coinvolgiamo il valore soggettivo che attribuiamo all’oggetto stesso e la sua memoria.

A volte bisogna fare in fretta a fissare l’opera, prima che scompaia. Penso alle opere esposte in un’esposizione o fotografate in un libro, che poi spariscono in collezioni private, in depositi museali, in archivi di gallerie.

L’opera, per tempi non determinabili, vive nascosta, in un ambito molto ristretto, invisibile, in totale silenzio.